giovedì 16 dicembre 2010
sabato 30 ottobre 2010
lunedì 18 ottobre 2010
venerdì 24 settembre 2010
martedì 8 giugno 2010
Campione mondiale di mimetismo
I polpi discendono da antenati che erano protetti da una conchiglia, poi l'hanno persa e sono diventati più vulnerabili. Per difendersi dai predatori, quindi, hanno sviluppato una sorprendente capacità: in una frazione di secondo possono cambiare l'aspetto della loro pelle.
Il polpo ha nella pelle alcune cellule chiamate cromatofori. Ciascuna contiene piccole sacche di colori: rosso, nero, giallo, verde. Basta un impulso nervoso perchè i cromatofori rilascino i colori necessari per mimetizzarsi con l'ambiente circostante (il colore dipende dagli stimoli visivi che il polpo riceve e spesso anche dall'umore).
Ma non è solo una questione di colore: la pelle, solitamente liscia, è in grado di sollevarsi in pieghe e protuberanze varie in modo da imitare perfettamente qualunque fondale.
venerdì 7 maggio 2010
Uno strano tipo di piramide
Attingendo ai dati pubblicati dal sito dell'ISTAT, abbiamo disegnato la piramide della popolazione di Roncadelle. In realtà abbiamo ottenuto un grafico che non ha esattamente la forma di una piramide, infatti il suo tratto più largo non è alla base ma all'incirca a metà altezza. Confrontando il grafico relativo al 2002 con quello del 2009 abbiamo potuto fare alcune considerazioni su eventi come natalità, mortalità, nuovi arrivi. I grafici qui sotto sono di Gaia e di Sara, ma avrebbero fatto un'ottima figura anche quelli di Giorgia, di Anna, di Naomi.
La popolazione di Roncadelle al 1 gennaio 2002
La popolazione di Roncadelle al 1 gennaio 2009
La popolazione di Roncadelle al 1 gennaio 2002
La popolazione di Roncadelle al 1 gennaio 2009
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martedì 30 marzo 2010
Una farfalla tutto pepe
L’evoluzione delle specie non riguarda solo il passato. Al contrario, si tratta di un processo in continua azione, anche se è così lento che è difficile vederne gli effetti nel corso di poche generazioni.
In alcuni casi, però, l’intervento dell’uomo ha provocato sconvolgimenti così rapidi che gli effetti della selezione si sono manifestati nel giro di pochi anni.
Un esempio famoso di selezione naturale “al lavoro” quello di una farfalla che vive sui tronchi delle betulle, la Biston betularia.
Fino a duecento anni fa, queste farfalle avevano un colore grigio chiaro con macchioline scure (il loro nome inglese è "peppered moth"). Questo permetteva loro di mimetizzarsi sulla corteccia chiara delle betulle e sfuggire così ai predatori. Di tanto in tanto nascevano anche esemplari scuri, che però venivano facilmente individuati e catturati dai predatori.
In alcune regioni dell’Inghilterra, con la rivoluzione industriale vennero immesse nell’atmosfera grandi quantità di polvere di carbone (che all’epoca era il combustibile più usato). Di conseguenza anche i tronchi degli alberi si ricoprirono di uno strato nero di fuliggine. A questo punto, sui tronchi scuri, le farfalle chiare erano più visibili ai predatori, mentre quelle scure erano avvantaggiate e riuscivano a sopravvivere più facilmente. Nel giro di pochi anni le farfalle scure diventarono decisamente più numerose.
Oggi, che quelle stesse regioni risentono meno dell’inquinamento da carbone, i tronchi delle betulle sono più chiari e le farfalle chiare stanno ritornando a soppiantare quelle nere.
In alcuni casi, però, l’intervento dell’uomo ha provocato sconvolgimenti così rapidi che gli effetti della selezione si sono manifestati nel giro di pochi anni.
Un esempio famoso di selezione naturale “al lavoro” quello di una farfalla che vive sui tronchi delle betulle, la Biston betularia.
Fino a duecento anni fa, queste farfalle avevano un colore grigio chiaro con macchioline scure (il loro nome inglese è "peppered moth"). Questo permetteva loro di mimetizzarsi sulla corteccia chiara delle betulle e sfuggire così ai predatori. Di tanto in tanto nascevano anche esemplari scuri, che però venivano facilmente individuati e catturati dai predatori.
In alcune regioni dell’Inghilterra, con la rivoluzione industriale vennero immesse nell’atmosfera grandi quantità di polvere di carbone (che all’epoca era il combustibile più usato). Di conseguenza anche i tronchi degli alberi si ricoprirono di uno strato nero di fuliggine. A questo punto, sui tronchi scuri, le farfalle chiare erano più visibili ai predatori, mentre quelle scure erano avvantaggiate e riuscivano a sopravvivere più facilmente. Nel giro di pochi anni le farfalle scure diventarono decisamente più numerose.
Oggi, che quelle stesse regioni risentono meno dell’inquinamento da carbone, i tronchi delle betulle sono più chiari e le farfalle chiare stanno ritornando a soppiantare quelle nere.
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domenica 21 marzo 2010
Cubi che sbocciano
Ci sono 11 diversi modi di "aprire" un cubo tagliandolo lungo alcuni spigoli, in modo da distenderlo sul piano.
Un clic sull'immagine ti porterà sul sito Matematita dove potrai vedere l'animazione.
venerdì 19 marzo 2010
Perché i poliedri regolari sono solo cinque?
I poliedri si dicono regolari se le loro facce sono poligoni regolari uguali.
(Se visiti la pagina di Wikipedia, da cui l'immagine è tratta, potrai vedere i cinque solidi in movimento.)
Perché sono solo cinque?
Il motivo è semplice: in ogni vertice di un poliedro devono convergere almeno tre facce e la somma dei loro angoli deve essere minore di 360°, quindi si possono avere solo queste combinazioni:
tre triangoli equilateri; quattro triangoli equilateri; cinque triangoli equilateri; tre quadrati; tre pentagoni regolari.
Se vuoi costruire i solidi in cartoncino puoi scaricare e stampare lo sviluppo piano di ciascuno di essi:
Tetraedro
Esaedro
Ottaedro
Dodecaedro
Icosaedro
(Se visiti la pagina di Wikipedia, da cui l'immagine è tratta, potrai vedere i cinque solidi in movimento.)
Perché sono solo cinque?
Il motivo è semplice: in ogni vertice di un poliedro devono convergere almeno tre facce e la somma dei loro angoli deve essere minore di 360°, quindi si possono avere solo queste combinazioni:
tre triangoli equilateri; quattro triangoli equilateri; cinque triangoli equilateri; tre quadrati; tre pentagoni regolari.
Se vuoi costruire i solidi in cartoncino puoi scaricare e stampare lo sviluppo piano di ciascuno di essi:
Tetraedro
Esaedro
Ottaedro
Dodecaedro
Icosaedro
domenica 7 marzo 2010
Il crivello di Eratostene
I numeri che si possono dividere solo per 1 e per se stessi si dicono numeri primi.
Setacciando i numeri con il crivello di Eratostene, si possono separare i numeri primi dai numeri composti.
Vuoi sapere come si fa? Guarda la presentazione realizzata da Marco Nabacino
Clicca qui per scaricare la presentazione in Power Point
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sabato 13 febbraio 2010
La danza dei cromosomi: la meiosi divertente
La riproduzione sessuata avviene mediante cellule speciali, dette gameti, maschili e femminili. Queste cellule si formano mediante il processo chiamato meiosi. Ecco quello che succede:
1) Quando la cellula inizia la meiosi, tutto il suo DNA si è già duplicato.
2) I cromosomi omologhi si affiancano e si scambiano alcuni pezzi (crossing over).
3) La membrana nucleare comincia a dissolversi.
4) Le coppie di cromosomi omologhi si allineano al centro della cellula.
5) I cromosomi di ciascuna coppia vengono tirati verso i poli opposti della cellula. Ognuno di loro è ancora costituito da due filamenti.
6) I filamenti di ciascun cromosoma vengono separati e tirati verso poli opposti.
7) Si riformano le membrane nucleari attorno ai quattro gruppi di cromosomi.
8) Alla fine si hanno quattro cellule (i gameti). In ciascuna di esse il numero di cromosomi è la metà di quello iniziale.
1) Quando la cellula inizia la meiosi, tutto il suo DNA si è già duplicato.
2) I cromosomi omologhi si affiancano e si scambiano alcuni pezzi (crossing over).
3) La membrana nucleare comincia a dissolversi.
4) Le coppie di cromosomi omologhi si allineano al centro della cellula.
5) I cromosomi di ciascuna coppia vengono tirati verso i poli opposti della cellula. Ognuno di loro è ancora costituito da due filamenti.
6) I filamenti di ciascun cromosoma vengono separati e tirati verso poli opposti.
7) Si riformano le membrane nucleari attorno ai quattro gruppi di cromosomi.
8) Alla fine si hanno quattro cellule (i gameti). In ciascuna di esse il numero di cromosomi è la metà di quello iniziale.
mercoledì 10 febbraio 2010
Dividersi per moltiplicarsi!
Le cellule si riproducono mediante un processo chiamato mitosi. Una cellula madre si divide in due cellule figlie identiche tra loro e identiche alla cellula originaria. Ecco quello che succede:
1) Quando la cellula inizia la mitosi, tutto il suo DNA si è già duplicato.
2) I filamenti duplicati di DNA sono ancora attaccati al filamento originale, a livello del centromero.
3) La membrana nucleare comincia a dissolversi.
4) I cromosomi duplicati si allineano al centro della cellula.
5) I filamenti identici di DNA vengono separati e tirati verso i poli opposti della cellula.
6) Quando i filamenti di DNA hanno raggiunto gli estremi della cellula, si riformano le membrane nucleari attorno ai due gruppi di cromosomi.
7) Tutta la cellula si strozza in due parti attorno ai nuovi nuclei.
8) Alla fine si hanno due cellule figlie con lo stesso DNA della cellula originaria (cellula madre).
martedì 2 febbraio 2010
Misuriamo l'ampiezza degli angoli col goniometro
Clicca sulla figura per aprire l'immagine modificabile. Fai coincidere il centro del goniometro con il vertice dell'angolo e bada che un lato dell'angolo passi per la tacca del goniometro che indica lo zero. Leggi l'ampiezza dell'angolo in corrispondenza dell'altro lato.
L'applet è stata realizzata con GeoGebra dal prof. Amedeo Rollo della Scuola media di Mentana (RM)
lunedì 1 febbraio 2010
giovedì 28 gennaio 2010
Una reazione chimica spettacolare
Quando le sostanze presenti nella bibita entrano a contatto con quelle presenti nelle caramelle, si ha la rapidissima formazione di una schiuma. Se la reazione avviene in bottiglia, la schiuma fuoriesce con un getto spettacolare.
La ricercatrice americana Tonya Coffey ha provato varie combinazioni di bibite e caramelle, osservando che con la Diet Coke e le Mentos si ottengono le fontane più potenti: fino a 7 metri!
"Ha senso dedicare le risorse della scienza a queste indagini? Certamente: si tratta di un progetto scolastico che ha permesso al docente di far avvicinare gli studenti alla scienza in modo divertente, e di questi tempi c'è tanto, tanto bisogno di persone che sappiano usare il ragionamento e il metodo scientifico per analizzare la realtà." (Paolo Attivissimo, qui, con spiegazioni più approfondite sul fenomeno)
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mercoledì 27 gennaio 2010
venerdì 22 gennaio 2010
Esco un attimo: vado ai confini dell'universo conosciuto e torno
Il video mostra l’itinerario di un viaggio ideale attraverso il cosmo conosciuto dall’astronomia contemporanea. L’animazione comincia sulle cime dell’Himalaya per arrivare a mostrare la superficie del globo terrestre vista dallo spazio, le orbite dei satelliti intorno alla Terra, l’orbita della Luna, l’orbita della Terra intorno al Sole, le orbite degli altri pianeti del nostro sistema solare, la Via lattea, le galassie più vicine e quelle più lontane, fino ad arrivare ai quasar, lontani da noi centinaia di migliaia di anni luce.
Da guardare a pieno schermo!
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lunedì 18 gennaio 2010
Storia di vacche e di vaccini
Il termine “vaccino” significa “della vacca”. Per sapere cosa abbiano a che fare le vacche con i vaccini ci affidiamo alle indagini di Anna N., Gabriele, Gaia, Giorgia, Matteo, Mattia e Sara
Nel ‘700 in Europa era molto diffuso il vaiolo. Il vaiolo era una malattia molto grave: ogni anno nel nostro continente provocava la morte più di mezzo milione di persone. Chi sopravviveva rimaneva deturpato dalle cicatrici lasciate dalle pustole che comparivano sul corpo durante la terribile malattia, inoltre l’infezione degli occhi portava a diventare ciechi.
Anche le mucche potevano ammalarsi di una forma di vaiolo, con pustole simili a quelle prodotte dal vaiolo umano. Il medico inglese Jenner aveva notato che i contadini che contraevano il “vaiolo vaccino” si ammalavano in forma lieve, guarivano in poco tempo ed erano poi immuni dal vaiolo vero e proprio. Allora pensò di sfruttare questa caratteristica del vaiolo vaccino per proteggere le persone: prelevò del materiale purulento dalle pustole di una mungitrice affetta da vaiolo vaccino e iniettò questo materiale nel braccio di un bambino. Sei settimane più tardi infettò il bambino con il virus del vaiolo umano. Il bambino non si ammalò! Era stato reso immune grazie al vaiolo vaccino: era stato VACCINATO.
Il metodo di Jenner, usato per la prima volta nel 1796, ebbe un’ampia diffusione e in poco tempo sempre più persone furono vaccinate in tutta Europa e poi anche nel resto del mondo. Nel 1979 l’OMS dichiarò che il vaiolo era stato sconfitto in tutto il mondo.
In seguito furono sviluppate tecniche simili per proteggere da altre malattie infettive: per tutte è stato conservato il termine “vaccinazione”, anche se le vacche ormai non c'entravano più.
Nel ‘700 in Europa era molto diffuso il vaiolo. Il vaiolo era una malattia molto grave: ogni anno nel nostro continente provocava la morte più di mezzo milione di persone. Chi sopravviveva rimaneva deturpato dalle cicatrici lasciate dalle pustole che comparivano sul corpo durante la terribile malattia, inoltre l’infezione degli occhi portava a diventare ciechi.
Anche le mucche potevano ammalarsi di una forma di vaiolo, con pustole simili a quelle prodotte dal vaiolo umano. Il medico inglese Jenner aveva notato che i contadini che contraevano il “vaiolo vaccino” si ammalavano in forma lieve, guarivano in poco tempo ed erano poi immuni dal vaiolo vero e proprio. Allora pensò di sfruttare questa caratteristica del vaiolo vaccino per proteggere le persone: prelevò del materiale purulento dalle pustole di una mungitrice affetta da vaiolo vaccino e iniettò questo materiale nel braccio di un bambino. Sei settimane più tardi infettò il bambino con il virus del vaiolo umano. Il bambino non si ammalò! Era stato reso immune grazie al vaiolo vaccino: era stato VACCINATO.
Il metodo di Jenner, usato per la prima volta nel 1796, ebbe un’ampia diffusione e in poco tempo sempre più persone furono vaccinate in tutta Europa e poi anche nel resto del mondo. Nel 1979 l’OMS dichiarò che il vaiolo era stato sconfitto in tutto il mondo.
In seguito furono sviluppate tecniche simili per proteggere da altre malattie infettive: per tutte è stato conservato il termine “vaccinazione”, anche se le vacche ormai non c'entravano più.
La memoria immunitaria e le vaccinazioni
(informazioni raccolte da Elisa e Claudia)
Come fa il nostro corpo a difendersi dai microrganismi?
Quando dei microorganismi (virus o batteri) entrano nel nostro corpo, il nostro sistema immunitario produce anticorpi contro di loro. Il sistema immunitario poi “ricorda” i microrganismi che ha già incontrato, così ad un nuovo attacco sarà capace di reagire immediatamente.
Da cosa è fatto un vaccino?
Un vaccino è un prodotto costituito da una piccolissima quantità di microrganismi (virus o batteri) uccisi o attenuati.
Come funziona la vaccinazione?
Il funzionamento della vaccinazione si basa sulla memoria immunitaria. I microrganismi che vengono iniettati nel corpo non sono in grado di far sviluppare i sintomi e le complicanze della malattia ma sono capaci di stimolare la produzione di anticorpi.
Perché alcune vaccinazioni sono obbligatorie?
La vaccinazione è il modo più sicuro per favorire la protezione di intere comunità contro malattie gravi. Durante un’epidemia, le persone vaccinate hanno meno probabilità non solo di ammalarsi ma anche di trasmettere i microrganismi ad altre persone. L’obiettivo della vaccinazione, quindi, non è solo quello di diminuire il numero di malati ma anche quello di eliminare il virus dalla popolazione.
Come fa il nostro corpo a difendersi dai microrganismi?
Quando dei microorganismi (virus o batteri) entrano nel nostro corpo, il nostro sistema immunitario produce anticorpi contro di loro. Il sistema immunitario poi “ricorda” i microrganismi che ha già incontrato, così ad un nuovo attacco sarà capace di reagire immediatamente.
Da cosa è fatto un vaccino?
Un vaccino è un prodotto costituito da una piccolissima quantità di microrganismi (virus o batteri) uccisi o attenuati.
Come funziona la vaccinazione?
Il funzionamento della vaccinazione si basa sulla memoria immunitaria. I microrganismi che vengono iniettati nel corpo non sono in grado di far sviluppare i sintomi e le complicanze della malattia ma sono capaci di stimolare la produzione di anticorpi.
Perché alcune vaccinazioni sono obbligatorie?
La vaccinazione è il modo più sicuro per favorire la protezione di intere comunità contro malattie gravi. Durante un’epidemia, le persone vaccinate hanno meno probabilità non solo di ammalarsi ma anche di trasmettere i microrganismi ad altre persone. L’obiettivo della vaccinazione, quindi, non è solo quello di diminuire il numero di malati ma anche quello di eliminare il virus dalla popolazione.
giovedì 14 gennaio 2010
Elettrolisi dell'acqua
L'acqua è un composto formato da due sostanze più semplici: l'idrogeno e l'ossigeno. Utilizzando la corrente elettrica è possibile decomporre l'acqua in modo da ottenere idrogeno ed ossigeno gassosi, che si accumulano separatamente in corrispondenza dei due elettrodi. La quantità di idrogeno che si forma è doppia rispetto alla quantità di ossigeno.
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